Microbiota dalla nascita




Veniamo al mondo con un sistema immunitario non-funzionante e non-maturo che “ignora i pericoli del mondo”.
E Il latte (E I BATTERI) della mamma possono proteggerci e passarci informazioni utili.
Ecco come!

Avrai sicuramente sentito dire la frase “combattere il fuoco con il fuoco”, o anche “se non puoi farteli amici, alleati”.

Ed è cosi che hanno fatto negli ultimi 4 milioni di anni gli ominidi per sopravvivere in un mondo selvaggio e pericoloso, ricco di insidie e popolato dai “batteri cattivi”. 

Ci siamo integrati con dei batteri buoni con cui abbiamo stabilito dei “protocolli d’intesa” e di reciproca protezione, collaborando con vari “MICROBIOTI” – parola al plurale, in quanto ci sono diverse “comunità fisiologiche” singole presenti in posti distinte del corpo (intestino, albero respiratorio, vagina, pelle, eccetera). 

Immagina il sistema immunitario “competente e maturo” come la polizia di frontiera, che controlla chi transita attraverso un confine nazionale.
Per “frontiera” si intende qualunque varco dal quale uno straniero può accedere ad un paese; la polizia pattuglia ogni via di ingresso: dai porti, agli aeroporti alle autostrade.

E si occupa della tenuta in sicurezza della frontiera: controlla i “documenti” di merci e viaggiatori che transitano (il passaporto, o la carta d’identità) alla ricerca di “cattivi criminali” o di traffici illeciti.
E quando li identifica, li arresta o, scatena una sparatoria o una guerra!

Il sistema immunitario maturo e competente pattuglia ogni varco (pelle, apparato respiratorio, sistema digerente eccetera) controllando i “documenti” dei batteri. Accetta e permette il transito dei batteri buoni (con cui ha stabilito dei protocolli d’intesa, e con cui c’è collaborazione nel “presidiare i varchi”) e segnala, sequestra o spara ai “cattivi”.

Questa capacità di identificare buoni e cattivi è come il database dell’Interpol e si mette insieme nel corso della vita.
La polizia di frontiera riconosce già (a causa dei famosi protocolli d’intesa) i documenti dei batteri del MICROBIOTA, e li inserisce nel database come “buoni”.

E mano a mano che incontra altri batteri, confronta i loro documenti con quelli presenti nel database discriminando quelli “conosciuti” (i “Miei”) da quelli sconosciuti” (gli “altri”).

Quelli “sconosciuti” vengono etichettati come “cattivi”, e ad ogni “cattivo” vengono scattate le foto segnaletiche (genera una memoria cellulare) decidendo a chi sparare e a chi no, chi arrestare e chi no sulla base del database, che cosi si arricchisce mentre viviamo questa eterna lotta che è la vita sul nostro pianeta! 

Dire che questa attività e questa capacità iniziano alla nascita è dire una mezza verità… permettimi di spiegartelo.

Siamo stati bravissimi a “catalogare” i MICROBIOMI umani  – tipo di batteri, numeri, composizione, eccetera – ma abbiamo dei limiti tecnico-morali (legati alla sperimentazione) su come esattamente si stabilisce il microbioma umano nel neonato. 

Cioè come e da chi esattamente viene addestrata la polizia di frontiera?
Quasi esclusivamente dalla mamma!

La “colonizzazione” del tratto digestivo, respiratorio e uro-genitale (così come della pelle) inizia al momento della nascita, col neonato esposto al microbiota (vaginale e cutaneo) di sua madre​.

Studi recenti evidenziano un MICROBIOTA persino all’interno della placenta. La colonizzazione batterica inizia molto prima del parto e non stiamo parlando di infezioni!

Il tipo di parto e l’allattamento al seno sono fondamentali per la composizione dei MICROBIOTI e per la competenza del sistema immunitario del neonato (incompetente almeno fino ai 12 mesi, se non fino ai 3 anni).

La madre rifornisce il neonato di batteri cutanei e vaginali, anche attraverso il latte materno. 

Nel 2012 è stato scoperto che nel “colostro” sono presenti più di 700 specie di microrganismi: questi “batteri del latte”  sono tra i primi ad entrare nel corpo umano. 



Si stima che in 800 ml. di latte materno possa passare tra i 100.000 e 10 milioni di batteri.


Con il latte, la madre passa al neonato anche le “immunoglobuline”, proteine specializzate che sono “armi” del sistema immunitario.
Metaforicamente sono una fotocopia delle foto segnaletiche e dei documenti presenti nel “database materno”.
Quindi, la madre sostiene la polizia di frontiera passando i batteri buoni e le loro carte d’identità, e le foto segnaletiche dei “cattivi”. 

Ecco dove stà l’importanza dell’allattamento al seno!

Ma molti fattori possono alterare significativamente la composizione del latte, del MICROBIOTA cutaneo e di quello vaginale.  

La dieta, il parto cesareo, l’esposizione intrauterina ad antibiotici e uso di latte in formula hanno dimostrato di ritardare il processo di maturazione fisiologica del microbiota, quindi del sistema immunitario, quindi del neonato.

Per esempio, nello studio del 2012 si vede che neonati da parto vaginale hanno una “colonizzazione” che riflette la flora vaginale materna (come il Lactobacillus), ma quelli nati da parto cesareo (o prematuri) sono colonizzati da batteri di provenienza epidermica (dalla pelle) piuttosto che vaginali (come Clostridium, Staphylococcus, Propionobacterium e Corynebacterium eccetera). In più, il latte delle madri obese tende a contenere una comunità batterica diversa, meno diversificata, rispetto al latte delle madri di peso normale.
(puoi scaricare il lavoro scientifico QUI)

Qualunque importante cambiamento nello sviluppo equilibrato del MICROBIOTA in questo periodo di vita è stato correlato a un maggior rischio di sviluppare disturbi metabolici e/o immunitari quali intolleranze o allergie alimentari oltre che all’aumento di obesità infantile.

Per il momento stendiamo un velo pietoso sull’uso indiscriminato e non-utile degli antibiotici.
Ne parlerò più diffusamente nei prossimi post!


Author
Gabriele Prinzi

Medico chirurgo spec. in chirurgia d’urgenza, Iscrizione ordine dei medici di Palermo n°13262,