Tolgono la Rettocolite Ulcerosa di torno!
La rettocolite ulcerosa (RU) è una malattia idiopatica, cronica ed infiammatoria che colpisce il tubo gastrointestinale con andamento imprevedibile e recidivante. È causata da una complessa interazione tra fattori genetici, ambientali, immunitari e quelli relativi al Microbiota.
Tra i vari fattori ambientali - quali il fumo di sigaretta, l'uso di contraccettivi orali, la dieta, lo stress, l'uso di FANS, eccetera - la VITAMINA D viene sempre più vista avere un ruolo chiave in quanto influenza molte malattie croniche tra cui Tumori e Malattie Autoimmuni, come la Sclerosi Multipla e le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI), di cui la RU fa parte.
Il ruolo di questa vitamina (D3) come immunomodulatore è noto da quando i ricercatori nel 1983 hanno trovato il suo recettore su varie cellule del sistema immunitario e hanno scoperto che essa interviene a vari livelli sui processi di infiammazione (in senso anti-inflammatorio).
Tra il 45 e 50% dei pazienti con RCU presentano una IPOVITAMINOSI, cioè un deficit di Vitamina D (livelli inferiori a 30 ng/ml). Tra i vari fattori chiamati in causa - oltre la ridotta esposizione alla luce solare - quelli più propriamente legati al "tubo digestivo" sono:
- Scarsa assunzione di vitamina D tramite l'alimentazione,
- Disturbi nella "circolazione entero-epatica" (tra intestino e fegato),
- Aumento della perdita di vitamina D da Enteropatia (diarrea o lesioni della mucosa), per cui non viene assorbita,
- Effetti collaterali dei farmaci assunti.
Ciò che è chiaro, è che esperimenti sugli animali e gli studi epidemiologici genetici e sulla popolazione umana, hanno dimostrato che l'assunzione delle giuste dosi di vitamina D si associa a ridotta incidenza di Morbo di Chron e RU.
Ma qual é la dose appropriata di vitamina D3 da assumere?
Se lo sono chiesti un gruppo di ricercatori americani, che hanno valutato su pazienti con Rettocolite Ulcerosa e Ipovitaminosi D, gli effetti di NOVANTA GIORNI di somministrazione orale.
I risultati mostrano che chi ha assunto 4.000 UI AL GIORNO aveva valori significativamente più alti di "qualità di vita" (o QOL, calcolato sulla base di 2 schede di valutazione) rispetto ad un altro gruppo che ne prendeva appena 2.000 UI al giorno.
E tu. "Quanta" ed "ogni quanto"la assumi?
I ricercatori concludono scrivendo che:
" [...] potrebbero essere NECESSARIE DOSI PIÙ ELEVATE di vitamina D3 per via orale per ottenere benèfici livelli di vitamina D e QOL più elevati nei pazienti con RU."
Ho già scritto sull'importanza della somministrazione giornaliera sublinguale di questa preziosa vitamina, perché così si supera qualunque meccanismo di malassorbimento.
E mai meno di 4.000 UI AL GIORNO.
Considerando che i valori di riferimento considerati "normali" sono frutto di un Errore Statistico e di progettazione degli studi più vecchi, se hai "bisogni speciali", non dovresti mai scendere al di sotto delle 4.000 UI al giorno.
Se qualche dinosauro ti ha fatto terrorismo psicologico sul pericolo dei calcoli renali, ecco lo studio che riporta appena 13 casi di calcolosi su 2000 pazienti trattati:
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