Caro diario,
torno scrivere
qui, perché i miei post vengono ormai letti da centinaia di utenti.
Incontrare
pazienti ogni giorno, in diverse città d'Italia - da Siracusa a Torino - mi
mette in contatto con realtà locali che hanno molto in comune a livello
Nazionale.
Per non parlare di
email e messaggi privati che ricevo da tutt'Italia...
Ed È un grande
"osservatorio epidemiologico" che mette in evidenza la crisi del
rapporto tra medico e paziente e pone l'accento sugli "amati protocolli"
del sistema sanitario nazionale.
.
Spesso frutto di
vecchi studi e di vecchie modalità prescrittive.
In Italia a chi ha
subito un attacco cardiaco o un ictus viene di regola prescritto 75-100 mg di
acido AcetilSalicilico (aspirinetta o cardioaspirina).
A volte il nome
della molecola è diverso, ma è difficile che esista un protocollo di
prevenzione delle trombosi/ictus/infarti che non abbia un "anti-aggregante
piastrinico".
Viene anche
prescritto ai diabetici per la prevenzione delle malattie di reni e occhi.
Questa classe di
farmaci inibisce le piastrine, rendono quindi il sangue più fluido, riducendo
(senza azzerarla però) la possibilità di un altro attacco cardiaco/ictus.
Con la conseguenza
di un allungamento del tempo di sanguinamento, un aumento del rischio di
emorragie.
Per questo motivo
ANCHE TROPPO SPESSO nel protocollo con la compressina da 75-100 mg viene spesso
prescritto un GASTROPROTETTORE.
A TUTTI.
Anche a chi non ne
ha bisogno...
La spiegazione
medica?
Che riducendo
l'acido nello stomaco corri meno rischi di micro-emorragie gastroduodenali,
visto che la aspirina riduce la capacità di riparare le micro-emorragie.
Ma... La terapia
con i soli "anticoagulanti" non è lesiva della mucosa gastroduodenale
e quindi non necessita di terapia con IPP (inibitori di pompa protonica o
gastroprotettore) tranne in casi specifici.
Perchè l'aspirina
è gastrolesiva solo oltre i 450 milligrammi. Quindi per la maggior parte dei
pazienti basta prenderla a stomaco pieno.
.
Lo confermano
anche le linee guida AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri)
e FIMMG (Federazione italiana medici di medicina generale) in una relazione a
firma congiunta del 2016.
Ben quattro anni
fa...
Nell'ambito della
medicina legata ai "protocolli uguali per tutti" alcuni hanno
acquisito l'abitudine di prescrivere a tutti i pazienti ENTRAMBE LE PILLOLINE.
Anche se vi è
l'evidenza scientifica che i pazienti che DEVONO ASSUMERE ENTRAMBI I FARMACI
solo solamente quelli a rischio di sanguinamento.
Non tutti cioè.
Solo pazienti che
presentano ≥ 1 fra i seguenti fattori di rischio: età >65 anni, pregresse
ulcere gastroduodenali o uso concomitante di steroidi e/o un altro farmaco
anticoagulante.
Perché , caro
diario, un gastroprotettore INUTILE o prescritto in maniera INAPPROPRIATA fa
parecchi danni sistemici.
Per esempio non fa
assorbire calcio magnesio e ferro, e quando si tratta di pazienti anziani in
politerapia con le statine, il rischio è che abbiano dolori articolari e
muscolari e difficoltà a camminare, con rischio che cadano e si fratturano...
Ma un'altro e più
temibile effetto del gastroprotettore è la #DISBIOSI.
Cioè lo squilibrio
dei batteri dell'intestino.
Tipica COMPLICANZA
del gastroprotettore.
E quando vi è una
disbiosi, è possibile che manchino i batteri coinvolti nella trasformazione
dell'aspirina in farmaco attivo (quindi l'aspirina funziona meno) o quelli che
metabolizzano l'aspirina in eccesso (quindi l'effetto anticoagulante è
eccessivo).
Sono ormai tanti i
lavori scientifici che confermano che SONO I BATTERI DELL'INTESTINO i
responsabili dell'azione (in eccesso o in difetto) dei farmaci che assumiamo.
Così come è
confermato che UNA MAREA DI FARMACI (da quelli della pressione a quelli
dell'ansia o della depressione) che causano disbiosi e antibiotico-resistenza.
E così pazienti
normali con un singolo problema di salute - NON VISTI, NON ASCOLTATI e a cui
NON CI SI PREOCCUPA DI FARE ANAMNESI CORRETTA - rischiano di essere vittime dei
"protocolli" e di avere una serie di problemi di salute.
Quanto piuttosto
essere presi per matti, mitomani, o ansiosi quando descrivono sintomi che sono
chiaramente effetti collaterali dei farmaci... .
A volte mi
domando: ma sono l'unico a seguire le linee guida nazionali sui
gastroprotettori?
Sono l'unico che
si va a leggere i lavori scientifici più recenti per capire come diagnosticare
e risolvere la disbiosi?
Perché a volte ho
la sensazione che nessuno si va a leggere i lavori scientifici più aggiornati,
e poi li mette in pratica, e tocca con mano gli effetti benefici sul paziente e
sui sintomi...
Leggendo qua e là,
nei vari gruppi di pazienti cui sono scritto, mi rendo conto che tutti si
lamentano della stessa cosa.
Che i medici non
ascoltano più.
Che sono chiusi
nel loro castello di carte.
Che sono
affezionati delle idee e non se ne schiodano.
Come il più grande
dei credenti - o come il più profondo degli atei - credono in qualche cosa.
E piuttosto che
accettare che la scienza è confronto scientifico, misurazione statistica,
sperimentazione clinica eccetera... quando si chiudono all'interno di un
opinione è difficile farceli uscire.
Per mia fortuna,
un gruppo di medici, nutrizionisti, fisioterapisti e osteopati che la pensano
come me l'ho trovato.
E sono felice di
non essere più solo nelle mie riflessioni
Grazie per
raccogliere i miei pensieri.
Concludo.
Ti chiudo.
Ti riaprirò domani
(speriamo).
Post scriptum e
considerazioni conclusive.
Ricordo di aver
studiato che nell'anziano, con la vecchiaia, si assiste da una FISIOLOGICA
RIDUZIONE della produzione di acido gastrico da parte dello stomaco.
Siamo sicuri che
abbia bisogno di un gastroprotettore?
E se si assiste ad
una naturale riduzione del funzionamento del fegato, siamo proprio sicuri che
serva una statina per abbassare il colesterolo?