(Modificato e condiviso dai post della dott.ssa Maria Rosa Di Fazio, link in fondo al post)
Rifiuto con forza il concetto che la Scienza non possa essere “democratica”, come ha scritto qualcuno.
Se per Scienza intendiamo la Medicina, per me l’essere “democratica” più che una possibilità è un obbligo.
Chi invece si considera un Gran Sacerdote - membro di un inavvicinabile Sinedrio che detiene gelosamente il sapere e non lo condivide con il paziente - non è e non sarà mai un bravo medico.
Adattandomi di volta in volta a quello che mi pare essere lo stato psicologico della persona che ho di fronte, e scegliendo le parole più giuste, io come oncologa cerco sempre di far sì che il paziente possa sapere il più possibile della sua patologia.
Perché il PAZIENTE INFORMATO HA UNA STRAORDINARIA “MEDICINA” in più per guarire: LA CONOSCENZA, che è sinergica alla terapia.
Perché il paziente informato sarà mio alleato e il mio primo aiuto in quello che DEVE essere un lavoro di squadra.
Ecco perché io spiego.
Sempre.
Alla faccia di quelli che si fanno un vanto di essere “totalitari”.
Spiego senza spaventare, ma senza nascondere nulla.
Spiego evitando atteggiamenti negativi o di rassegnazione.
Ma soprattutto spiego senza far balenare "soluzioni miracolistiche" che non sono di questa terra.
E quindi nemmeno della Medicina.
Per essere il più possibile comprensibile, nelle mie visite uso i disegni, per poter visualizzare in modo immediato come stanno agendo le cellule tumorali, ma anche come le cure che somministrerò potranno ostacolarne il letale progetto.
Per questo ogni mio paziente ha sempre una copia - costantemente aggiornata, visita dopo visita, terapia dopo terapia - della SUA cartella clinica.
Non è una concessione, ma un diritto!
Quanto al Consenso Informato, non può essere quello che di norma si riduce a essere, e cioè un mero atto burocratico di poche righe da far firmare solo perché così è previsto per legge.
Un Consenso Informato degno di questo nome deve dettagliare invece tutta la strategia - farmacologica e non - che il medico intende mettere in atto contro la malattia.
Chiedetelo sempre perché anche questo è un vostro diritto!
Dott.ssa Maria Rosa Di Fazio
Mangiare bene per sconfiggere il male
Esiste una battaglia di civiltà che alcuni portano avanti da anni.
Da quando la medicina si è trasformata in burocrazia perdendo la sua caratteristica "umana".
Da quando i curanti si sono trasformati in burocrati in difesa delle spese insostenibili del SSN.
Da quando si guarda alla malattia MA NON AL MALATO, le persone vengono viste in forma di "esami" e di sintomi".
E in molti si sono purtroppo abituati a non essere riconosciuti come esseri umani (e a volte trattati in maniera meno-che-cortese).
In un mondo "formale" esistono regole, diritti e doveri.
Come quelli condivisi da CittadinanzAttiva e dalla Federazione Nazionale Degli Ordini Medici (FNOMCEO).
Su www.curadicoppia.it
Rifiuto con forza il concetto che la Scienza non possa essere “democratica”, come ha scritto qualcuno.
Se per Scienza intendiamo la Medicina, per me l’essere “democratica” più che una possibilità è un obbligo.
Chi invece si considera un Gran Sacerdote - membro di un inavvicinabile Sinedrio che detiene gelosamente il sapere e non lo condivide con il paziente - non è e non sarà mai un bravo medico.
Adattandomi di volta in volta a quello che mi pare essere lo stato psicologico della persona che ho di fronte, e scegliendo le parole più giuste, io come oncologa cerco sempre di far sì che il paziente possa sapere il più possibile della sua patologia.
Perché il PAZIENTE INFORMATO HA UNA STRAORDINARIA “MEDICINA” in più per guarire: LA CONOSCENZA, che è sinergica alla terapia.
Perché il paziente informato sarà mio alleato e il mio primo aiuto in quello che DEVE essere un lavoro di squadra.
Ecco perché io spiego.
Sempre.
Alla faccia di quelli che si fanno un vanto di essere “totalitari”.
Spiego senza spaventare, ma senza nascondere nulla.
Spiego evitando atteggiamenti negativi o di rassegnazione.
Ma soprattutto spiego senza far balenare "soluzioni miracolistiche" che non sono di questa terra.
E quindi nemmeno della Medicina.
Per essere il più possibile comprensibile, nelle mie visite uso i disegni, per poter visualizzare in modo immediato come stanno agendo le cellule tumorali, ma anche come le cure che somministrerò potranno ostacolarne il letale progetto.
Per questo ogni mio paziente ha sempre una copia - costantemente aggiornata, visita dopo visita, terapia dopo terapia - della SUA cartella clinica.
Non è una concessione, ma un diritto!
Quanto al Consenso Informato, non può essere quello che di norma si riduce a essere, e cioè un mero atto burocratico di poche righe da far firmare solo perché così è previsto per legge.
Un Consenso Informato degno di questo nome deve dettagliare invece tutta la strategia - farmacologica e non - che il medico intende mettere in atto contro la malattia.
Chiedetelo sempre perché anche questo è un vostro diritto!
Dott.ssa Maria Rosa Di Fazio
Mangiare bene per sconfiggere il male
Esiste una battaglia di civiltà che alcuni portano avanti da anni.
Da quando la medicina si è trasformata in burocrazia perdendo la sua caratteristica "umana".
Da quando i curanti si sono trasformati in burocrati in difesa delle spese insostenibili del SSN.
Da quando si guarda alla malattia MA NON AL MALATO, le persone vengono viste in forma di "esami" e di sintomi".
E in molti si sono purtroppo abituati a non essere riconosciuti come esseri umani (e a volte trattati in maniera meno-che-cortese).
In un mondo "formale" esistono regole, diritti e doveri.
Come quelli condivisi da CittadinanzAttiva e dalla Federazione Nazionale Degli Ordini Medici (FNOMCEO).
Su www.curadicoppia.it
Chi sa, fa.
Se sai, puoi fare.
Se sai puoi essere coinvolto.
Perché la tua salute - come la tua UMANITÀ - VALE!