HELICOBACTER PYLORI e GASTRITE Può Il batterio considerato il più cattivo del mondo essere sconfitto?

Dagli anni ’80, con la scoperta dell’helicobacter
pylori, abbiamo dovuto cambiare l’ottica con cui guardiamo alle malattie.

Abbiamo scoperto infatti che la causa di gastriti e
duodeniti non erano malattie psichiatriche o ansia e stress, ma una infezione.

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Da allora ad oggi, la parola infezione è stata
sostituita dal termine #disbiosi – uno squilibrio della comunità di batteri,
muffe, candide, parassiti eccetera che caratterizza il nostro microbiota.

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Considerando che l’infezione da Helicobacter pylori
può causare gastrite cronica, ulcera peptica, ma anche predisporre al tumore
gastrico in una piccola percentuale di pazienti - e che alcuni studi rilevavano
che quasi la metà della popolazione mondiale ne è affetta – è diventato un
problema di salute pubblica globale.

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La principale opzione terapeutica?

Ad oggi è la tripla terapia standard, che combina due
antibiotici (come la claritromicina e l'amoxicillina) con un gastroprotettore,
ma a causa di sviluppo di ceppi antibiotico-resistente il tasso di fallimento
di questa terapia è aumentato, portando all'uso di dosi più elevate oppure di più
farmaci, come la terapia quadrupla.

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Con un evidente ed innegabile maggior rischio di
effetti collaterali...

... Che a volte sono devastanti.

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In effetti il problema dell’antibiotico-resistenza è
annoso e non nuovo; i microrganismi si sono adattati alle nostre armi e alcune
infezioni diventano difficili da debellare, altre impossibili da eradicare.

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E l’Italia è il paese Europeo col maggior numero di
morti l’anno (numeri datati parlano di almeno 10.000).

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Aggiungi che nessun antibiotico è così specifico e
selettivo da colpire esclusivamente l’helicobacter, e che queste terapie sono
spesso abbandonate dai pazienti proprio per I malesseri che provocano.

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Senza dimenticare che una triplice terapia antibiotica
una disbiosi (da helicobacter) può peggiorarla, ed essere il punto di partenza
di molte altre gravi malattie, come l’esofago di Barrett, che è considerata una
condizione predisponente il tumore all’esofago.

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Cosa fare quindi?

Occorre spaventarsi di più dell’helicobacter o degli
effetti collaterali dei farmaci?

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La fitomedicina ci propone una soluzione.

Per risolvere questo problema, diversi ricercatori
hanno iniziato a combinare I fitocomposti con la tripla terapia, mostrando la
capacità di ridurre gli effetti collaterali e diminuire il tasso di fallimento
del trattamento.

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Parecchie di queste sono state studiate per le loro
capacità anti-Helicobacter attraverso studi clinici di controllo in vitro, in
vivo e randomizzati e alcuni hanno mostrato risultati promettenti anche sui
ceppi antibiotico-resistenti.

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E senza gli effetti collaterali devastanti degli
antibiotici.

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Olii essenziali e estratti di piante hanno dimostrato
che si può combattere un’infezione da helicobacter, una disbiosi, senza
peggiorarla e senza crearne una più grave.

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Stiamo testando questo nuovo approccio su chi è
risultato positivo.

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Per maggiori informazioni scrivi nei commenti.

Perché La tua salute vale 😉

Author
Gabriele Prinzi

Medico chirurgo spec. in chirurgia d’urgenza, Iscrizione ordine dei medici di Palermo n°13262,