I troppi "vaffa" trattenuti in pancia come in una pentola a pressione - 2°parte

O apri la valvola di sfogo oppure...
rischi che... Imploda.

Tutti noi abbiamo ricevuto "un'educazione religiosa" rispettosa dell'altro.

Forse anche troppo...

E travisando un'illuminante passo della vangelo (luca 6,27-42) ci è stato fatto credere che è "porgendo l'altra guancia" che ci sarebbero state aperte le porte del paradiso.

Ma una cosa è porgere l'altra guancia agli schiaffoni che ci educano altra cosa è stare male per tutti schiaffi ricevuti senza motivo, no?

Perchè poi le nostre emozioni generano pensieri.
Ed emozioni e pensieri fanno parte di quei fattori epigenetici che hanno un'influenza sulle nostre cellule.
Quindi sugli organi.
Quindi sulla salute .

Ed ecco che un'emozione come la rabbia - "fisiologica" se è a piccole dosi "omeopatiche" - rischia di diventare una forza esplosiva se trattenuta troppo a lungo.

Perché, o esplode verso l'esterno o implode verso l'interno.

Ecco quindi che quando vorremmo reagire alla rabbia con un bel (terapeutico e catartico) "vaffa", spesso agiamo in due modi: uno è l'esternarlo, l'esprimerlo o il portarlo all'attenzione dell'altra persona (senza che sfoci mai in violenza fisica!) mentre l'altro è "inghiottirselo"...

Vaffa "inghiottiti" o "trattenuti in pancia" sono spesso cose che avremmo voluto dire ad un'altra persona (c'è sempre un'altra persona... ) ma che per paura di soffrire - o di far soffrire - abbiamo preferito tacere ed inghiottire.

Così, se un certo "dialogo" con una certa "persona" o "situazione", piuttosto che esternarlo noi ce lo portiamo nella nostra testa e nella nostra pancia mediante monologhi continui (in cui rivanghiamo il passato, commentiamo, critichiamo e giudichiamo l'altro) poi li proiettiamo nel futuro...

E questi monologhi generano "pre-occupazioni".

E le pre-occupazioni attivano l'asse dello stress.
Sovraccaricano i surreni (asse dello stress) e aumentano la secrezione di insulina (ormone dello stress) e sfasano il ritmo del cortisolo.
Così o non dormiamo o ci alziamo stanchissimi, altro che Melatonina!

Questi monologhi - come il vapore che si genera dentro una pentola a pressione - necessitano di una via di uscita, una via di sfogo per ridurre la pressione.

Quindi, o apri la valvola di sfogo o sei costretto ad abbassare la fiamma sotto la pentola.
Oppure devi aggiungere legna per spegnere il fuoco (antico detto taoista) Altrimenti esplode.
- O, nel caso degli organi interni, implode...

Il primo e più colpito organo che "esplode implodendo" è proprio lo stomaco. Nella medicina cinese lo stomaco è l'organo che caratterizza lo svezzamento.

Cioè mi rende capace di "digerire" cose diverse dal latte di mia mamma "riducendole" (grazie alla sua funzione di "macina" e alla produzione di acido) ad una "misura" compatibile con chi sono io dentro.

Nella mentalità cinese, lo stomaco mi rende capace di digerire le cose del mondo ovvero di "fare il mondo a mia misura".

E così lo stomaco - sede dei problemi di una gran parte degli italiani - ci fa comprendere a modo suo che ciò che stiamo facendo non va bene.
Come ce lo fa capire?
      1. le cose che non riesco a digerire,
      2. le cose che mi restano sullo stomaco,
      3. le cose che non riesco ad inghiottire,
      4. le cose che mi risalgono su, o che mi fanno vomitare,
      5. le cose che mi si ripropongono (come direbbero i romani) .
Perché dietro i detti popolari c'è una cultura antica.

Per tacere i segni del colon:
    1. la stipsi come segno di emozione trattenuta,
    2. la diarrea come segno di "cose" (cibi, persone, situazioni) che mi fanno davvero "cacare"...

Ci sarebbero da scrivere fiumi di parole, ma stasera mi limiterò a darti tre consigli tre che ti permetteranno di digerire meglio:

    1. goditi ciò che mangi prima di inghiottirlo.
      Il cervello capisce cosa stai per mangiare se lo vede e lo annusa. In questo modo pre-avvisa gli organi preposti a produrre i succhi digestivi più opportuni. Ed in particolare per i carboidrati, la digestione avviene nella bocca perché superata la bocca non avremo una seconda possibilità di sminuzzare bene il cibo, di impastarlo con la saliva (che contiene amilasi) e non avremo una seconda possibilità di godere il gusto di ciò che stiamo masticando.
    2. evita le fonti di stress.
      Quando mangi fai del tuo meglio per staccarti da tablet, smartphone e TV. Perché quando il cervello è impegnato a pensare a cose che generano pre-occupazione (o rimuginiamo sui "vaffa") si riduce la capacità di digerire per attivazione dell'asse dello stress.
       
    3. per questi motivi, abituati gradualmente a mangiare in silenzio anche se in ottima compagnia, e allontana le fonti (cibo, persone, situazioni) di stress. Perché tu sai esattamente quali sono, ho ragione? 
Nessuno nasce perfetto (né "imparato") quindi l'unica cose che ti aiuta è la pratica quotidiana.

Impara a concederti il tempo che meriti per goderti ciò che mangi, continua a seguire la pagina e condividi liberamente ogni singolo post. Anche le tecniche che pubblicherò nel weekend!

Perché la tua salute vale di più di tutta la rabbia e il rancore che riesci a trattenere per tutta una vita!

Author
Gabriele Prinzi

Medico chirurgo spec. in chirurgia d’urgenza, Iscrizione ordine dei medici di Palermo n°13262,