Le temibili fonti di infezione in cucina




La resistenza dei batteri patogeni agli antibiotici rappresenta una emergenza sanitaria a livello mondiale. A causarlo sono la scarsa conoscenza degli effetti collaterali, l’errata somministrazione di questi medicinali e la scarsa attenzione all’igiene. Ma anche il modo in cui cuciniamo.

Il dodici aprile 2014, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un allarmante report globale sullo stato attuale della resistenza batterica agli antibiotici (qui in inglese). L‘abuso di antibiotici ha creato ceppi di batteri resistenti al trattamento, portando così infezioni comuni, curate efficacemente da decenni, a essere nuovamente letali.

Questi batteri antibiotico-resistenti possono velocemente diffondersi in contesti sociali ravvicinati (tra membri della famiglia, compagni di scuola, colleghi di lavoro); cosa è importante sapere nel nostro piccolo, per evitare e diminuire le infezioni e l’abuso inutile dello stesso antibiotico (il più venduto in Italia!)? Si inizia con il lavare le mani, prima di mangiare e quando si prende in mano il cellulare.


Quali sono le fonti di infezione in cucina?


1) La spugna dei piattinel lavandino della tua cucina, secondo un nuovo studio contiene miliardi di microbi, parenti stretti dei batteri che causano polmonite e meningite, perché uno dei microbi, la Moraxella osloensis, può causare infezioni nelle persone immuno-depresse o immuno-compromesse.

Le spugne usate per lavare i piatti agiscono sia come serbatoi di microrganismi, sia come ‘disseminatori’ di batteri sulle altre superfici domestiche, con il rischio di contaminare mani e cibo. La scoperta parte dall’analisi del DNA batterico di 14 spugne da cucina usate; sotto il microscopio, ogni singolo centimetro cubico conteneva 7 volte più batteri di quanti abitanti ha la Terra. Sorprendentemente, né la bollitura né il metterli nel microonde hanno ucciso questi microbi: infatti batteri che causano malattie sono più resistenti più rapidi – rispetto ai “fratelli antibiotico-sensibili” – e ricolonizzano le aree abbandonate; la stessa cosa succede nell’intestino dopo un trattamento antibiotico, anche di pochi giorni, anche con “l’antibiotico più venduto in Italia”.

Lo studio fornisce dati importanti per l’igiene domestica; infatti, dicono gli scienziati, tali densità batteriche si ritrovano solamente nelle feci. La soluzione? Semplice:  sostituite la spugna ogni settimana.

2) Il tagliere della cucina. Una ricerca della NSF International ha scoperto che i germi si nascondono davvero ovunque in cucina e in punti molto meno ovvi rispetto a spugne e lavandini, a volte persino più sporchi della tavoletta del wc. Uno ad alta concentrazione di sporcizia è il tagliere o ceppo dei coltelli. 

Il consiglio per il ceppo dei coltelli? Rimuovere tutti i coltelli, capovolgere il ceppo per far uscire briciole ed eventuali residui di cibo e lavarlo con acqua calda saponata. Per un’azione più disinfettante, anche il tagliere può essere immerso per un minuto in una soluzione di acqua tiepida e candeggina per uso domestico, quindi si sciacqua accuratamente e lo si mette ad asciugare a testa in giù.

3) Lo scomparto della carne e il cassetto della verdura del frigorifero; salmonella, listeria e muffe trovano il loro habitat nella cassetta delle verdure, a maggior ragione se questa non viene pulita con regolarità, e che la carne cruda possa ospitare batteri per l’uomo comesalmonella e l’escherichia colinon sorprende di certo, ma lascia esterrefatti la scarsa pulizia che viene riservata al frigorifero.

Il consiglio: allo stesso modo della cassetta della verdura, anche questo scomparto – almeno una volta al mese – va rimosso dal frigo e lavato con acqua calda saponata – meglio se aggiungete aceto di mele – mentre per togliere eventuali odori, si può usare una soluzione di acqua e bicarbonato.


Conclusione


Così, prima di prendere un antibiotico per un banale raffreddore o nel sospetto di influenza (l’antibiotico non agisce sui virus, nemmeno su quello dell’influenza), fate caso alla pancia gonfia, alla flatunleza e alla difficoltà digestiva, perché potrebbe essere un’infezione intestinale e non è detto che non la peggiorate se prendete l’antibiotico sbagliato (vedi l’esempio delle spugne).

Quando avete il sospetto di un’infezione, c’è un medico o uno specialista che vi ha prescritto degli esami? O vi ha fatto la diagnosi? Il tuo Medico Curante o lo Specialista ti propongono esclusivaMente sempre lo stesso antibiotico? Perchè tanto è prescrivibileo lo puoi comprarer in farmacia senza ricetta? 

E rivaluta mai la persistenza dei sintomi o la tua terapia? Lo sai che a lungo andare gli antibiotici che prendi inutilMente fanno dei danni considerevoli al tuo intestino e creano antibiotico-resistenza??

No? Non lo sai? Male, molto male. Affidati a un professionista capace di ascoltare e preparato ad istruire, ha un valore incalcolabile.

Perché la tua salute vale!

 

P.S.: queste informazioni sono tutt’altro che sostitutive di una visita medica o specialistica: Ogni paziente è un esempio unico, e la terapia va realizzata come un abito sartoriale, su misura! Mai consiglierei ad un paziente di sospendere la sua terapia o di autoprescriversi una modificazione della terapia, se non dietro visita specialistica approfondita, e con tutto messo per iscritto da un medico o specialista.

Author
Gabriele Prinzi

Medico chirurgo spec. in chirurgia d’urgenza, Iscrizione ordine dei medici di Palermo n°13262,